I BACI DI DAMA: UNA STORIA D’AMORE TUTTA DA SCOPRIRE

Un bacio può essere morbido e sensuale. Talvolta un bacio può sembrare un gesto strano e innaturale. Dipende dal bacio e da chi lo dà. Ma se a prepararlo con cura è una dolce pasticceria, allora assume tutto un altro significato!

Inventati più di un secolo fa, i Baci di Dama rappresentano i biscotti più romantici della storia piemontese: due piccoli frollini tondi, che sembrano baciarsi appassionatamente l’un l’altro, uniti nell’abbraccio da uno strato di puro cioccolato fondente.
La ricetta di questi biscotti è antica e delicata, tanto quanto il loro inconfondibile sapore. Preparati con l’utilizzo di pochi e semplici ingredienti, sin dall’Ottocento, i Baci di Dama deliziano i palati dei più golosi, suscitando l’immaginazione di chi si chiede il perché di un nome così particolare per un biscotto alle mandorle.

Ma come nascono i Baci di Dama?

Immaginate di entrare nelle cucine ottocentesche della lussuosa residenza sabauda e di trovarvi di fronte al cuoco di Casa Savoia che, cimentandosi tra i fornelli, tiene per le mani un delizioso impasto, intento a soddisfare le richieste più esigenti di Re Vittorio Emanuele II.
È così, infatti, che nascono, secondo la leggenda, gli ormai celebri dolcetti piemontesi che, una volta ottenuta l’approvazione da parte del sovrano, cominciarono a essere esportati e serviti sulle tavole dei commensali reali di tutta Italia, e più in generale, d’ Europa.

Nella realtà, i Baci di Dama sono originari della città di Tortona, comune piemontese in provincia di Alessandria.
Essendo composti da due parti di morbida pasta frolla, la forma dei due biscotti rotondi ricorda un bacio sensuale tra due giovani innamorati. Altre interpretazioni, invece, suggerirebbero che il nome derivi dal fatto che il loro aspetto rammenti le labbra di una fanciulla nel dolce intento di dare un bacio: da qui, appunto, “Bacio di dama”.
Inizialmente, sembra venissero usate per l’impasto le nocciole, perché meno costose e più facili da reperire. Sarà Stefano Vercesi nel 1810 a rielaborare la ricetta, sostituendo a questo ingrediente, le mandorle.

Ancora oggi, queste dolci paste, vengono sfornate secondo la ricetta originale in molte pasticcerie come la nostra, mescolando tra loro semplici ingredienti, ricchissimi di gusto.

Tra le tante proposte fornite da B.Langhe, oltre quella classica con le cialde alla nocciola unite dal cioccolato, una più creativa, i Capricci, con cialde alle mandorle, unite da creme al cioccolato e marmellate di frutta (pesca, albicocca, frutti di bosco, arancia e limone.
Infatti, esistono anche varianti più creative, che prevedono l’aggiunta della scorza grattugiata del limone, del cacao e della nocciola per un sapore tanto più unico, quanto delicato, da pregustare in compagnia durante i vari momenti della giornata!



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