PERSONAGGI DI B.LANGHE: IL TAROCCO

Se mai nella Storia queste generose terre fossero state un regno, di sicuro Alba ne sarebbe stata acclamata Capitale, giacché le sue ricchezze culinarie sono degne di un Re. E poiché questo è della fantasia il reame, vediamo il sovrano con sussiego palesare il tesoro di corte. Si dice non sia d’oro la sostanza di tale prezioso lingotto, ma morbida e deliziosa appare al palato di quanti avranno l’onore di assaporarlo giungendo al regale cospetto. Ne bastano gli effluvi affinché – si narra – dame inappetenti scoprano la voluttuosità del palato ed accigliati signori si arrendano alla dolcezza del gusto. Così il più triste e silenzioso dei vassalli, scoperto il prezioso tesoro di corte, divenne cantore di storie d’amore che seminò per villaggi, strade e castelli, lungo le lussureggianti, eterne colline.

Cosa caratterizza ciò che è prezioso? Sicuramente la ricercatezza della preparazione e il pregio delle materie prime. Il Tarocco d’Alba – ricetta originale di Blanghe – racchiude in sè le due qualità, proponendosi come una ricetta del tutto originale. Un impasto di cacao e nocciole dalla consistenza unica, affidato ai movimenti di mani sapienti e al loro indispensabile strumento, la spatola appunto denominata Tarocco. La forma esterna è quella compatta di un lingotto, la sostanza, celata sotto una spolverata di cacao, ha una consistenza mai provata prima, gli oli ricchissimi della nocciola, che nella preparazione supera il 50%, ne fanno un dolce sempre pronto a sciogliersi delicatamente. Un vero e proprio dolce “da meditazione” destinato a fare scuola.



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