ALBA, LA CITTÀ DELLE CENTO TORRI

Si dice Alba e il pensiero va subito ai vigneti, al tartufo bianco, alle nocciole, ai formaggi, per i quali la città è effettivamente apprezzata in tutto il mondo. E questi elementi, già da soli, bastano a smuovere migliaia di turisti, italiani e stranieri, alla ricerca di una terra speciale.

Il resto lo fa il paesaggio! Adagiata nello splendido scenario naturale della Bassa Langa a 172 m di altezza in provincia di Cuneo, la città delle cento torri -come Alba viene anche chiamata-, è oggi una cittadina vitale e operosa, circondata da altre undici armoniose colline, sinuose onde verdi spezzate di tanto in tanto dalla linea di una torre o più spesso di un castello: nonostante abbia subito nel corso della storia diversi saccheggi, Alba, come i suoi dintorni, è riuscita a mantenere quasi intatto il suo profilo medievale. Oggi delle cento torri, che erano il simbolo del potere dei signorotti locali, ne sopravvivono solo una decina tutte collocate all’interno del perimetro del centro storico.

Ma Alba, che oggi sorge sulla sponda destra del fiume Tanaro, è anche una città ricca di cultura, storia e tradizioni.
Il suo nome alimenta però la nostra curiosità. Perchè? Passeggiando per le strade si scorgono, anche nei più remoti angoli della città, i quattro simboli degli Evangelisti: l’angelo, il leone, il bue e l’aquila, le cui iniziali compongono anche -e forse non è un caso- le iniziali di ALBA!
Perla del cuneese, poggia le sue radici nel Neolitico, quando la città era solo un preistorico villaggio sulle rive del torrente Cherasca, che divenne, spostandosi lungo il Tanaro, municipio romano chiamato Alba Pompeia. Andando alla scoperta della città ci si imbatte nel tracciato delle antiche mura romane, che ancora ne conservano la pianta originaria.
Quale città romana, si è sempre distinta nel corso della storia per essere un luogo che ha combattuto per conquistarsi la libertà. Repubblica giacobina in epoca napoleonica, si proclamò Repubblica partigiana libera nel 1944 per soli ventitrè giorni. Uno scrittore su tutti viene associato alla città, in particolare per questo periodo storico: Beppe Fenoglio, intensamente legato ad Alba, ne ricorda la dura resistenza e il doloroso epilogo nelle pagine de Il Partigiano Johnny e Una questione privata.

Anche il Gonfalone della città porta il simbolo del coraggio degli albesi attraverso la Medaglia d’oro al Valore Militare.
Visitare Alba vuol dire entrare nella capitale storica ed economica delle Langhe, insomma un’altra dimensione rispetto all’antico accampamento romano!

E non finisce qui! Se state cercando un altro buon motivo per venire ad Alba, stavolta ve ne diamo uno gustoso: passate a trovarci nel centro storico di Alba, e proverete le vere dolcezze di questa terra: tartufi dolcicuneesi al rhumcrema spalmabile alla nocciola e tante altre squisitezze da scoprire ed assaggiare!



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